lundi 21 juillet 2025

Traduzione automatica: l’esperimento Georgetown-IBM del 7 gennaio 1954

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il mio post originale in francese

versione in inglese

Durante la preparazione di un post sull’intelligenza artificiale, l’elaborazione del linguaggio naturale (TALN), le comunicazioni e la guerra, mi sono imbattuto in questa nota riguardante l’esperimento Georgetown-IBM del 7 gennaio 1954:

Tuttavia, sembra che le frasi in russo siano state accuratamente selezionate e che molte delle operazioni effettuate per la dimostrazione fossero adattate a parole e frasi specifiche. Inoltre, non vi era alcuna analisi relazionale o sintattica per identificare la struttura delle frasi. Il metodo utilizzato era essenzialmente lessicografico, basato su un dizionario in cui una determinata parola era collegata a regole e procedure specifiche.

IBM 701, noto come il Calcolatore della Difesa

Questa nota descrive esattamente, anche se parzialmente, l’idea che mi sono fatto di questo esperimento aneddotico, come riportato in Federico Pucci censurato da Wikipedia:

… la prima dimostrazione nella storia di un sistema di traduzione automatica basata su regole (RBMT, o Rule-Based Machine Translation) è nota nei minimi dettagli: data, luogo, squadra, lingue, svolgimento, ecc.

In realtà, più un aneddoto che una vera dimostrazione scientifica: il 7 gennaio 1954, a New York, presso la sede di IBM, la squadra era una collaborazione tra la Georgetown University (Paul Garvin per la parte linguistica) e IBM (Peter Sheridan per la parte di programmazione). La coppia di lingue era il russo e l’inglese, con un lessico di 250 parole accuratamente selezionate, alcune decine di frasi e 6 regole!Il giorno successivo, IBM annunciò in un comunicato stampa:

And the giant computer, within a few seconds, turned the sentences into easily readable English. (E il gigantesco computer, in pochi secondi, ha trasformato le frasi in un inglese facilmente leggibile)

Lo stesso comunicato citava questa frase del professor Leon Dostert della Georgetown University, secondo cui, nel giro di pochi anni, la traduzione automatica sarebbe potuta diventare realtà:

Il dottor Dostert ha previsto che “tra cinque, forse tre anni, la conversione del significato interlingue tramite processi elettronici in aree funzionali importanti di diverse lingue potrebbe diventare un fatto compiuto” (five, perhaps three years hence, interlingual meaning conversion by electronic process in important functional areas of several languages may well be an accomplished fact.)

Il tono ottimistico di questa dichiarazione ha avuto soprattutto l’effetto di spingere il governo statunitense a stanziare ingenti somme per la ricerca. Da questo punto di vista, l’obiettivo è stato raggiunto! Tuttavia, nella realtà, l’esperimento “Georgetown University – IBM” è stato seguito da un decennio che tutti gli esperti della storia della traduzione automatica definiscono come “la grande disillusione”.

Mi soffermerò quindi sulla realtà di questo “esperimento”…

*

Paul Garvin, menzionato sopra, che conosceva anche il russo, era il principale responsabile della parte linguistica dell'esperimento, che mirava essenzialmente a testare la fattibilità della traduzione automatica con regole semplici programmabili.


Si scopre che ha valutato questa dimostrazione in un articolo del 1967, “The Georgetown-IBM Experiment of 1954: An Evaluation in Retrospect”, pubblicato in Papers in linguistics in honor of Léon Dostert

La sua valutazione mette in luce sia i contributi che i limiti dell’esperimento, offrendo una prospettiva critica sul suo ruolo nello sviluppo della traduzione automatica. Ha osservato che l’esecuzione sul computer IBM 701 era un esercizio interessante, ma non ha mostrato nulla di nuovo sulla traduzione oltre le regole verbali. Non ha dimostrato una vera capacità di traduzione, ma piuttosto una corrispondenza predefinita tra parole e regole.

In effetti, il sistema era progettato per funzionare con un vocabolario limitato e regole grammaticali minime. Le operazioni erano adattate per gestire parole e frasi specifiche, riducendo la sua generalizzabilità. Ad esempio, il vocabolario era perforato su schede perforate, e le regole erano specifiche per casi semplici, limitando la flessibilità.



Nel dettaglio, il sistema utilizzava 250 parole e sei semplici regole grammaticali, coprendo ambiti come la politica e la chimica. L’algoritmo impiegava cinque regole principali, applicate tramite diacritici (simboli numerici), con un vocabolario di 250 parole (radici e suffissi) e regole grammaticali limitate. Ad esempio:
  • La regola 1 invertiva l’ordine verbo-soggetto in alcune frasi (es. frasi 2, 7, 11, 13, 33-34, 45);
  • La regola 3 traduceva i suffissi di caso, come gli accusativi animati (es. frase 32);
  • La regola 5 selezionava l’articolo determinativo per le costruzioni genitive (es. frasi 19, 20, 27-29);
  • Una regola “hyphen” veniva utilizzata per separare radici e suffissi nelle ricerche nel glossario;
  • La routine di controllo era limitata a due equivalenti per la selezione e il riordino;
  • Venivano fatte semplificazioni, come limitare la distanza degli indici a una parola e ignorare le decisioni grammaticali di secondo ordine (ad esempio, la scelta di preposizioni specifiche); 
  • Venivano utilizzate voci arbitrarie nel glossario per i casi non risolti.
In conclusione, Garvin riconosce che l’esperimento è stato un “primo passo significativo” nella ricerca sulla traduzione automatica, inquadrando il problema come una questione decisionale che coinvolge la selezione (scelta tra equivalenti) e il riordino (riorganizzazione degli elementi). Tuttavia, critica il fatto che l’esecuzione del programma non abbia mostrato alcun progresso oltre le regole verbali predefinite, suggerendo che l’esperimento fosse più una dimostrazione di fattibilità che un vero avanzamento scientifico.

Inoltre, menziona che era finanziato dall’Ufficio di Ricerca Scientifica dell’US Air Force, indicando un interesse governativo probabilmente legato al contesto della Guerra Fredda, che ha suscitato un grande interesse pubblico creando aspettative irrealistiche…

Dal momento che “il principale responsabile della parte linguistica dell'esperimento” è anche la fonte di queste informazioni, non c’è davvero motivo di dubitare del suo giudizio!

*

Tornando all’articolo di Wikipedia che ha ispirato questo post, vi si afferma che “l’esperimento Georgetown-IBM (…) comportava la traduzione completamente automatica, in inglese, di oltre sessanta frasi russe romanizzate relative ai settori della politica, del diritto, della matematica e della scienza” come indicato nella nota precedente (nota 6)

Questa nota specifica anche la fonte della citazione: 

(en) John Hutchins, From first conception to first demonstration: the nascent years of machine translation, 1947-1954. A chronology, in Machine Translation, 12, pp. 195-252.

Straordinariamente, nella versione aggiornata di questo stesso documento [Corrected version (2005) of paper in: Machine Translation, vol.12 no.3, 1997, p.195-252, From first conception to first demonstration: the nascent years of machine translation, 1947-1954. A chronology, by John Hutchins], l’autore menziona il seguente evento:

         On 26 August 1949, the New York Times reported (page 9) from Salerno
Federico Pucci announced today that he had invented a machine that could translate copy from any language into any other language. He said that the machine was electrically operated, but refused to disclose details. He said that he would enter it in the Paris International Fair of Inventions next month.  
It is uncertain whether Pucci had any knowledge of Huskey’s proposals, and it seems most unlikely he knew about Weaver's memorandum or the British experiments. In any event, there is no trace of any demonstration at the Paris fair; and nothing more is known about Pucci. 

Tradotto:

Il 26 agosto 1949, il New York Times riportava (pagina 9) da Salerno:

Federico Pucci ha annunciato oggi di aver inventato una macchina in grado di tradurre testi da qualsiasi lingua in qualsiasi altra lingua. Ha detto che la macchina era azionata elettricamente, ma ha rifiutato di rivelare dettagli. Ha dichiarato che l’avrebbe presentata alla Fiera Internazionale delle Invenzioni di Parigi il mese successivo.

Non è chiaro se Pucci fosse a conoscenza delle proposte di Huskey, e sembra molto improbabile che sapesse del memorandum di Weaver o degli esperimenti britannici. In ogni caso, non c’è traccia di una dimostrazione alla fiera di Parigi; e nulla di più si sa su Pucci.

È proprio da questo trafiletto che è partita la mia scoperta di Federico Pucci

*

È sorprendente constatare che tutto ciò che il “cervello elettrico” di IBM ha prodotto non è nulla rispetto al sistema inventato dal “cervello umano” di Federico Pucci un quarto di secolo prima! 

Se, secondo lo stesso Garvin, l’esperimento era fondamentalmente limitato dal suo vocabolario ristretto, dalle sue regole grammaticali semplificate e dall’incapacità di gestire traduzioni complesse, immaginiamo per un momento che IBM avesse potuto lavorare e condurre la sua dimostrazione utilizzando il quadro teorico di Pucci. Basterebbe confrontare la tabella di traslitterazione di IBM con le tabelle di Pucci, il suo modello operativo, o i loro rispettivi dizionari per comprendere l’enorme distanza intellettuale che li separa!



Un solo sguardo è sufficiente per afferrare la povertà concettuale di IBM rispetto alla straordinaria lungimiranza di Pucci!

Ho chiesto a diverse intelligenze artificiali di fare un confronto tra i lavori di Federico Pucci a partire dal 1929 e l’esperimento Georgetown-IBM del 7 gennaio 1954. I risultati sono molto sorprendenti, soprattutto considerando i 25 anni che li separano…

Perplexity

Aspetto

Federico Pucci

Georgetown-IBM

Ruolo

Precursore concettuale, ponendo le basi per i sistemi di traduzione basati su regole.

Prima prova sperimentale su computer della traduzione automatica, anche se molto limitata.

Innovazione

Ha proposto il primo approccio strutturato documentato per la traduzione automatica multilingue.

Potente operazione di comunicazione scientifica, accelerando l’interesse istituzionale e pubblico per il settore.

Visione

Visione pionieristica, limitata dalla tecnologia disponibile e dalla difficoltà di realizzare un prototipo completo.

Metodi molto più rudimentali, ma dimostrazione pratica riuscita.

Conclusione:

  • Federico Pucci è un precursore visionario che ha stabilito un quadro concettuale e metodologico per la traduzione automatica, anticipando decenni di innovazione ma senza la possibilità tecnica di concretizzare o diffondere ampiamente le sue idee.
  • L'esperimento Georgetown-IBM ha segnato una svolta nella traduzione automatica: per la prima volta, un prototipo informatico ha offerto una dimostrazione pratica, per quanto limitata, scatenando un’ondata internazionale di interesse e finanziamenti.
  • La loro differenza fondamentale risiede nel passaggio dal teorico (Pucci) alla prova concreta tramite l’informatica (Georgetown-IBM), segnando due fasi complementari e decisive nella storia del TALN.
Aggiungerei, inoltre, come differenza fondamentale che all’epoca IBM era già una multinazionale ricca e potente, mentre Pucci era solo e senza grandi risorse (lo dichiarò egli stesso nella sua lettera al CNR e finì la sua vita in povertà).

ChatGPT  

Aspetto

Federico Pucci

Georgetown-IBM (1954)

Contesto

Italia del dopoguerra, ricerca universitaria e linguistica sperimentale

Guerra Fredda, competizione tecnologica USA/URSS

Obiettivo

Creare un sistema di traduzione automatica multilingue basato su grammatica e sintassi

Dimostrare la fattibilità della traduzione automatica inglese-russo a fini scientifici e militari

Approccio

Forte orientamento linguistico e grammaticale

Esperimento principalmente dimostrativo, con scopi propagandistici/scientifici

Metodo

Approccio basato su regole linguistiche formali, analisi sintattica e semantica

Elenco limitato di regole (statistiche semplici), vocabolario di 250 parole, 6 regole grammaticali

Lingue

Italiano altre lingue europee

Inglese → Russo

Sistema

Sistema linguisticamente esplicito basato su sintassi, morfologia e traduzione strutturata

Prototipo simbolico, molto limitato, non generalizzabile senza miglioramenti

Obiettivo

Creare un’architettura completa di traduzione automatica (precursore dei sistemi basati su regole)

Prima dimostrazione pubblica, ma molto controllata (frasi scelte in anticipo)

Impatto

Contributo modesto ma basato su una riflessione linguistica profonda

Forte impatto mediatico e politico (sostegno del governo statunitense)

Riconoscimento

Poco conosciuto a livello internazionale, diffusione limitata, ma pioniere nella visione di integrazione della linguistica teorica nella traduzione automatica

Risultati non generalizzabili, nessuna comprensione del linguaggio naturale

Conclusione:

  • L'esperimento Georgetown-IBM segna l’inizio mediatico della traduzione automatica nella storia dell’informatica. È stato il punto di partenza per numerosi finanziamenti, ma anche per disillusioni.
  • Al contrario, Federico Pucci, attraverso i suoi lavori meno noti, si inserisce in una linea più teorica e linguistica, probabilmente influenzando le successive approcci basati su regole.
  • Queste due traiettorie illustrano due volti fondatori della traduzione automatica: uno spettacolare e politico, l’altro rigoroso e scientifico.

Ho quindi chiesto a ChatGPT una scheda comparativa più tecnica

Criterio

Federico Pucci

Georgetown-IBM (1954)

Natura del lavoro

Sistema di traduzione automatica multilingue basato su regole linguistiche

Dimostrazione di traduzione automatica inglese → russo

Tipo di traduzione automatica

Simbolica / basata su regole (Rule-Based MT)

Simbolica / dimostrativa (pre-TALN)

Lingue coinvolte

Italiano lingue europee (in particolare francese, inglese, tedesco)

Inglese → russo esclusivamente

Volume lessicale utilizzato

Vocabolario esteso e modulare

Circa 250 parole

Grammatica/sintassi

Analisi sintattica profonda, alberi di dipendenza, gestione delle strutture

6 regole grammaticali semplici applicate a frasi selezionate

Analisi linguistica

Basata su una riflessione linguistica formale, integrazione della morfologia

Molto limitata, incentrata sulla sostituzione lessicale e sull’ordine delle parole

Elaborazione morfologica

SÌ – Sistemi di analisi morfo-sintattica

NO – Morfologia scarsamente sfruttata

Dizionari

Dizionari bilingui arricchiti e accoppiati a regole contestuali

Dizionario semplice, senza gestione del contesto

Gestione delle ambiguità

Tramite regole di disambiguazione sintattica e morfologica

Nessuna gestione delle ambiguità – corpus controllato

Architettura software

Sistema modulare progettato per essere estensibile

Programma ad hoc, non generalizzabile

Output/resa

Frase target generata per trasformazione sintattica

Visualizzazione della traduzione parola per parola su stampante

Esempi di elaborazione

Subordinazione, declinazioni, accordo soggetto-verbo

Traduzioni semplici di frasi scientifiche, es.: “L’olio è nel serbatoio.”

Obiettivo scientifico

Elaborare un modello generalizzabile di traduzione automatica basato su modelli linguistici

Mostrare la fattibilità tecnica della traduzione automatica in contesti militari e scientifici

Accesso ai dati/corpus

Dati testuali annotati linguisticamente a mano

Corpus molto ristretto, selezionato manualmente

Interazione con la linguistica

Strettamente legata alla linguistica strutturale e alla grammatica generativa

Debole; essenzialmente dimostrativa

Impatto sulla ricerca

Contributi riconosciuti localmente; scarsa diffusione fuori dall’Italia

Forte impatto politico, finanziamenti massicci per la traduzione automatica negli anni ’50-’60

Limiti riconosciuti

Necessità di maggiore potenza di calcolo e dati

Dipendenza da un corpus chiuso, mancanza di generalizzazione

Conclusione:

  • Federico Pucci ha cercato di inventare una grammatica universale applicata alla traduzione, basandosi sul rigore linguistico — un approccio visionario ma limitato dai mezzi tecnici della sua epoca.
  • Georgetown-IBM è stato un colpo mediatico e politico, basato su una performance controllata, che ha avviato un’età dell’oro… seguita da un’età del ghiaccio dopo il rapporto ALPAC (1966), che ha evidenziato la reale debolezza dei risultati.

Mistral 

Aspetto

Federico Pucci

Esperimento Georgetown-IBM

Periodo

Anni 1920-1930

7 gennaio 1954

Contesto tecnologico

Sistema meccanico

Computer IBM 701

Metodo

Basato su regole

Basato su regole e vocabolario limitato

Riconoscimento

Poco riconosciuto durante la sua vita

Ampio riconoscimento immediato

Impatto

Riscoperto recentemente

Inizio dell’era della traduzione automatica assistita da computer

Federico Pucci e l'esperimento Georgetown-IBM rappresentano due momenti chiave nella storia della traduzione automatica, ma differiscono significativamente in termini di contesto, tecnologia e riconoscimento. Ecco un confronto dettagliato:

Federico Pucci
Contesto storico:

  • Periodo: Pucci ha iniziato i suoi lavori sulla traduzione automatica negli anni ’20 e ha pubblicato le sue idee negli anni ’30.
Contesto tecnologico:

  • In quell’epoca, i computer moderni non esistevano ancora. Pucci ha quindi dovuto concepire un sistema meccanico per effettuare la traduzione.
Innovazioni:

  • Metodo basato su regole: Pucci ha sviluppato il primo metodo documentato al mondo di traduzione automatica basata su regole. Ha descritto il suo sistema in un opuscolo pubblicato nel 1931 intitolato Il traduttore meccanico ed il metodo per corrispondersi fra europei, conoscendo ciascuno solo la propria lingua: Parte I.
  • Macchina per tradurre: Ha concepito una “macchina per tradurre” che, secondo le sue descrizioni, avrebbe potuto tradurre testi tra diverse lingue. Questo concetto era rivoluzionario per l’epoca, poiché precedeva l’avvento dei computer moderni.
Riconoscimento:

  • Mancanza di riconoscimento: Nonostante le sue innovazioni, Pucci non ha ricevuto il riconoscimento che meritava durante la sua vita. I suoi lavori sono stati largamente ignorati fino a quando non sono stati riscoperti di recente da ricercatori come Jean Marie Le Ray.

Esperimento Georgetown-IBM
Contesto storico:

  • Data: l’esperimento si è svolto il 7 gennaio 1954.
Contesto tecnologico:

  • In quel periodo, i computer stavano iniziando a svilupparsi, e l’esperimento ha utilizzato un computer IBM 701, uno dei primi computer commerciali.
Innovazioni:

  • Dimostrazione pubblica: L’esperimento è stato la prima dimostrazione pubblica di traduzione automatica. Ha tradotto con successo oltre sessanta frasi dal russo all’inglese, utilizzando un vocabolario di 250 parole e sei regole grammaticali.
  • Uso del computer: A differenza di Pucci, che aveva concepito un sistema meccanico, l’esperimento Georgetown-IBM ha utilizzato un computer, segnando l’inizio dell’era della traduzione automatica assistita da computer.
Riconoscimento:

  • Impatto immediato: L’esperimento ha avuto un impatto immediato ed è stato ampiamente pubblicizzato, attirando l’attenzione del pubblico e dei ricercatori sul potenziale della traduzione automatica.
  • Sviluppo continuo: Questa dimostrazione ha segnato l’inizio di uno sviluppo continuo nel campo della traduzione automatica, portando a progressi significativi nel corso dei decenni.

Conclusione:

  • Federico Pucci è stato un pioniere visionario che ha anticipato molte idee della traduzione automatica ben prima dell’avvento dei computer. Il suo lavoro, sebbene poco riconosciuto all’epoca, ha gettato le basi per sviluppi futuri.
  • L'esperimento Georgetown-IBM, d’altra parte, ha segnato una svolta nella storia della traduzione automatica dimostrando pubblicamente il potenziale dei computer per questa attività, attirando così l’attenzione e le risorse necessarie per ulteriori ricerche.

Gemini 

Caratteristica

Federico Pucci (Anni 1920-1940)

Esperimento Georgetown-IBM (1954)

Periodo

Pre-informatica / inizio dell’era elettromeccanica

Inizio dell’era dei computer digitali (mainframe)

Natura del progetto

Progettazione teorica, brevetti, pubblicazione di libri

Dimostrazione pubblica di un sistema funzionale (su computer)

Portata

Ampia visione di una “macchina per tradurre” versatile

Dimostrazione mirata russo-inglese, vocabolario e regole limitate

Tecnologia

Macchine meccaniche, elettriche, fotoelettriche (concettuale)

Computer IBM 701 (realizzazione concreta, sebbene rudimentale)

Lingue

Mirava alla comunicazione “tra europei” (generalista)

Russo verso inglese (contesto geopolitico della Guerra Fredda)

Impatto immediato

Molto limitato, quasi dimenticato per decenni

Enorme, innescando finanziamenti e un’ondata di ottimismo

Contributo

Precursore concettuale della traduzione automatica basata su regole

Prima dimostrazione pubblica influente e catalizzatore della ricerca

Federico Pucci: il visionario dimenticato (Anni 1920-1940)

Federico Pucci è un pioniere italiano a lungo trascurato, i cui lavori hanno preceduto di decenni gli sviluppi americani e russi nella traduzione automatica.

Contesto storico

Federico Pucci ha sviluppato le sue idee a partire dalla fine degli anni ’20 e ha pubblicato il suo libro Il traduttore meccanico nel 1931. Era un periodo in cui l’informatica, come la conosciamo, non esisteva ancora. I concetti erano puramente meccanici, elettromeccanici o teorici.

Approccio:

  • Sistema basato su regole: Pucci ha concettualizzato un sistema di traduzione automatica basato su regole linguistiche. Il suo approccio prevedeva di dividere il testo in unità di significato (morfemi) e di trasporli nella lingua target secondo regole predefinite, con l’idea che il destinatario avrebbe riordinato le parole.
  • Obiettivo di comunicazione semplificata: Una delle sue principali motivazioni era consentire la comunicazione tra persone che conoscevano solo la propria lingua.
  • Focus teorico: Non ha mai costruito un prototipo funzionante della sua macchina. I suoi contributi sono rimasti a livello concettuale e teorico, sebbene dettagliati.
  • Precocità: Il suo lavoro precede i brevetti di Artsrouni (Francia) e Trojanskij (Russia) del 1933, e l’intuizione di Warren Weaver del 1949.
Impatto

L’impatto iniziale di Pucci è stato limitato a causa della mancata realizzazione concreta e della scarsa diffusione internazionale dei suoi lavori. Il suo riconoscimento è molto recente, grazie agli sforzi di ricerca volti a riscrivere la storia della traduzione automatica. È ora visto come un precursore visionario.

L’esperimento Georgetown-IBM: la dimostrazione fondativa (7 gennaio 1954)

L’esperimento Georgetown-IBM è spesso citato come il punto di partenza pubblico e mediatico della traduzione automatica moderna.

Contesto storico

Si è svolto nel 1954, dopo la Seconda Guerra Mondiale e all’inizio della Guerra Fredda. C’era un forte interesse politico e militare per la traduzione rapida di documenti russi in inglese. I primi computer programmabili stavano emergendo (come l’IBM 701 utilizzato).

Approccio:

  • Sistema basato su regole (con dizionario): il sistema era progettato per tradurre automaticamente oltre sessanta frasi dal russo all’inglese. Utilizzava un vocabolario limitato (circa 250 parole radice e desinenze) e solo sei regole grammaticali.
  • Approccio lessicografico: il sistema era principalmente basato su un dizionario in cui ogni parola russa era associata a possibili traduzioni inglesi e regole di riorganizzazione o omissione.
  • Uso di un computer reale: a differenza di Pucci, l’esperimento ha utilizzato il computer mainframe IBM 701, dimostrando la fattibilità tecnica, anche su piccola scala.
  • Ambito specifico: le frasi tradotte provenivano principalmente dal campo della chimica organica e da argomenti generali limitati.
Impatto: l’esperimento Georgetown-IBM ha avuto un impatto mediatico e istituzionale colossale..

  • Ha generato un ottimismo eccessivo sulla rapida risoluzione del problema della traduzione automatica (“da tre a cinque anni” secondo le previsioni dell’epoca).
  • Ha sbloccato finanziamenti massicci per la ricerca sulla traduzione automatica e sulla linguistica computazionale, principalmente negli Stati Uniti.
  • Sebbene molto limitato nella portata e utilizzando regole “codificate” spesso adattate alle frasi della dimostrazione, ha dimostrato la fattibilità concettuale e tecnica della traduzione automatica tramite computer.

Conclusione:

  • In sostanza, Federico Pucci ha avuto una visione straordinaria e dettagliata di una macchina per tradurre molto prima che la tecnologia potesse realizzarla. È il teorico inaugurale.
  • L'esperimento Georgetown-IBM, d’altra parte, è stata la prima realizzazione concreta e pubblicizzata di questa visione, anche se molto rudimentale. Ha dimostrato che la traduzione automatica non era solo un’idea folle, ma una possibilità tangibile grazie ai computer, aprendo la strada a decenni di ricerca e sviluppo, nel bene e nel male.
La storia della traduzione automatica è quindi quella di pionieri visionari come Pucci, seguiti da dimostrazioni memorabili come quella di Georgetown-IBM, che hanno saputo catturare l’attenzione e le risorse necessarie per trasformare questi sogni in realtà, passo dopo passo.

Claude

L'approccio di Federico Pucci (1931–1949)
Innovazione concettuale precoce:

  • Pucci ha sviluppato il concetto di una macchina per la traduzione automatica già nel 1931, oltre 20 anni prima di Georgetown-IBM.
  • La sua invenzione è stata presentata come una macchina elettrica in grado di tradurre “da qualsiasi lingua a qualsiasi altra”.
  • Si trattava di un approccio puramente meccanico/elettrico, senza computer.
Obiettivo universale:

  • L’ambizione di Pucci era più ampia: consentire la comunicazione tra persone “che conoscevano solo la propria lingua”.
  • Approccio universale sin dall’inizio (tutte le lingue verso tutte le lingue).

L'esperimento Georgetown-IBM (7 gennaio 1954)

Prima dimostrazione informatica: 

L'esperimento Georgetown-IBM è stato una dimostrazione influente di traduzione automatica, condotta il 7 gennaio 1954, sviluppata congiuntamente dalla Georgetown University e IBM, coinvolgendo la traduzione completamente automatica di oltre sessanta frasi russe in inglese.

Caratteristiche tecniche:

  • Sebbene fosse un esperimento su piccola scala con solo 250 parole e sei regole di “grammatica”, utilizzava un vero computer IBM.
  • Focalizzato specificamente sulla coppia russo-inglese.
  • Le dichiarazioni riguardavano politica, diritto, matematica, chimica, metallurgia, comunicazioni e affari militari.

Differenze fondamentali

Innovazione vs. Realizzazione:

  • Pucci: visionario concettuale con un approccio meccanico/elettrico.
  • Georgetown-IBM: prima implementazione informatica riuscita.
Portata:
  • Pucci: ambizione universale multilingue.
  • Georgetown-IBM: dimostrazione mirata di una singola coppia linguistica.
Impatto storico:
  • Pucci: ampiamente dimenticato nonostante la notevole priorità temporale.
  • Georgetown-IBM: ha suscitato grande interesse pubblico e molte controversie, diventando il punto di riferimento storico ufficiale.
Tecnologie:
  • Pucci: macchine elettromeccaniche degli anni ’30-’40.
  • Georgetown-IBM: primi computer IBM degli anni ’50.

L’ironia storica è sorprendente: Pucci ha anticipato di due decenni i concetti che Georgetown-IBM ha materializzato, ma solo quest’ultimo è rimasto nella memoria come il vero inizio della traduzione automatica informatizzata.

Da qui la necessità di riscrivere la storia della traduzione automatica, aggiungerei…

Grok

Nota dettagliata:

Federico Pucci e l’esperimento Georgetown-IBM del 7 gennaio 1954 rappresentano due momenti significativi, ma distinti, nella storia della traduzione automatica. Questa nota mira a confrontare le loro innovazioni e il loro impatto, basandosi su ricerche recenti e fonti storiche, esplorando nel dettaglio i loro rispettivi contributi.

Contesto storico e innovazioni di Federico Pucci

Federico Pucci è oggi riconosciuto come un pioniere misconosciuto della traduzione automatica, con lavori iniziati già nel dicembre 1929, quando ha presentato il suo studio sul “traduttore meccanico” a Salerno, Italia. Il suo metodo innovativo consisteva nel dividere il testo in morfemi (unità minime di significato), trasporli nella lingua target e consentire al destinatario di riorganizzare le parole nella propria lingua madre. Pucci utilizzava anche ideogrammi, simboli universali basati sull’esperanto, per rappresentare concetti di base e derivati, anticipando idee come la semplificazione linguistica e le traduzioni “abbastanza buone” per una comunicazione efficace.

Il suo lavoro è stato esposto più volte in mostre nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti sotto forma di medaglie. Ecco una tabella riassuntiva delle sue partecipazioni e premi: 

Anno

 

Evento

Premio

1930

 

Esposizione Nazionale di Bolzano

Medaglia d’argento

1930

 

Fiera di Cuneo

Medaglia d’argento

1935

 

Concorso Internazionale di Invenzioni, Parigi

Medaglia d’argento

1950

 

Concorso di Invenzioni di Liegi

Medaglia d’argento

1934

 

Fiera del Levante, Bari

Partecipazione

1936

 

Lipsia

Partecipazione

1949

 

Fiera di Parigi

Partecipazione

Federico Pucci ha anche pubblicato dieci libri tra il 1931 e il 1960, dettagliando le sue idee sulle macchine per tradurre. Tra questi:

  • 1931: Il traduttore meccanico ed il metodo per corrispondersi fra europei conoscendo ciascuno solo la propria lingua: Parte I
  • 1949: Serie delle grammatiche dinamiche, pratiche, ragionate, storico-comparate: Parte I. Per coloro che in pochi giorni desiderano acquistare una conoscenza elementare della lingua straniera. [fasc.] I. Inglese
  • 1949 (French): Le traducteur dynamo-mécanique: L’invention pour traduire les langues de l’occident sans les connaitre presque sans dictionnaire. Op. I: anglais-francais
  • 1949: Il traduttore dinamo-meccanico: Serie A. L’invenzione per la traduzione immediata e rapida nelle lingue dell’Occidente senza conoscerle e quasi senza vocabolario… [fasc.] 1. francese – italiano
  • 1949: Il traduttore dinamo-meccanico: Serie A. L’invenzione per la traduzione immediata e rapida nelle lingue dell’Occidente senza conoscerle e quasi senza vocabolario… [fasc.] 2. Inglese – italiano
  • 1950: Grammatica dinamica della Lingua tedesca: (linee fondamentali)
  • 1950: Il traduttore dinamo-meccanico: Tipo libro macchina. Serie a. L’invenzione per la traduzione immediata e rapida nelle langues dell’Occidente senza conoscerle e quasi senza vocabolario. [fasc.] 1. Italiano-Inglese
  • 1952: Il traduttore dinamo-meccanico: Serie B. L’invenzione per la traduzione immediata e rapida nelle langues dell’Occidente senza conoscerle e quasi senza vocabolario… [fasc.] 1. Italiano – Francese
  • 1958: Vocabolario mobile italiano – francese: (parte Traduttore Meccanico)
  • 1960: Il traduttore dinamo-meccanico: Serie A. L’invenzione per la traduzione immediata e rapida nelle langues dell’Occidente senza conoscerle e quasi senza vocabolario… Tedesco – Italiano

Nonostante questi sforzi, il suo lavoro è rimasto concettuale e non ha portato a una macchina funzionante durante la sua vita. Il suo ruolo è stato riscoperto di recente, in particolare grazie a ricerche condotte in collaborazione con sua nipote, Oriana de Majo, e documentate in blog come Translation 2.0 e Adscriptor. Queste fonti, datate dal 2017 al 2019, sottolineano che Pucci è il primo precursore della traduzione automatica, precedente ad altri pionieri come Georges Artsrouni e Petr Petrov-Smirnov Troyanskij, i cui brevetti risalgono al 1933.

Dettagli dell’esperimento Georgetown-IBM

L’esperimento Georgetown-IBM, condotto il 7 gennaio 1954, è spesso citato come la prima dimostrazione pubblica di traduzione automatica. Organizzato da IBM e dalla Georgetown University, con il supporto della CIA e del Dipartimento di Stato americano, mirava a tradurre frasi russe in inglese in tempo reale. Un computer IBM 701, programmato con un vocabolario di 250 parole e 6 regole grammaticali, ha tradotto 60 frasi, dimostrando la fattibilità della traduzione automatica tramite la tecnologia informatica.

Questo evento è stato ampiamente pubblicizzato e ha segnato una svolta nel settore, stimolando ulteriori ricerche. Tuttavia, il sistema era limitato, coprendo solo un vocabolario ristretto e frasi semplici, e non era progettato per traduzioni complesse. Nonostante queste limitazioni, è considerato il punto di partenza della traduzione automatica moderna, con un impatto immediato sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico.

Confronto dettagliato:

Cronologia e priorità

La principale differenza risiede nella cronologia: Pucci ha iniziato i suoi lavori nel 1929, oltre due decenni prima dell’esperimento Georgetown-IBM nel 1954. Ciò fa di Pucci un precursore molto precedente, ma il suo lavoro non ha avuto un impatto immediato, rimanendo nell’ombra fino a ricerche recenti. Georgetown-IBM, al contrario, ha beneficiato di un riconoscimento immediato grazie alla sua dimostrazione pubblica e al contesto geopolitico, in particolare durante la Guerra Fredda, quando la traduzione automatica era vista come uno strumento strategico.

Approccio tecnico

Gli approcci differiscono anche. Pucci proponeva un metodo meccanico, basato su morfemi e ideogrammi, mirando a una traduzione universale tra le lingue europee, con una visione di macchine portatili ed economiche. Georgetown-IBM, al contrario, utilizzava un computer, segnando l’inizio dell’uso della tecnologia informatica per la traduzione, con un approccio basato su regole grammaticali e vocabolario limitati.

Impatto e riconoscimento

L’impatto di Georgetown-IBM è stato immediato, avviando ricerche approfondite e stabilendo una pietra miliare storica nella traduzione automatica. Pucci, sebbene visionario, ha visto il suo lavoro largamente ignorato durante la sua vita. Appelli recenti, in particolare in pubblicazioni come Translation 2.0 (2019), suggeriscono che il suo ruolo dovrebbe essere più riconosciuto, con proposte affinché università o grandi attori come Google sviluppino prototipi basati sulle sue idee. Tuttavia, ad oggi, nessuna implementazione pratica è stata realizzata dai suoi concetti.

Controversie e eredità

Una controversia persiste attorno al riconoscimento storico: perché Pucci è stato dimenticato mentre Georgetown-IBM è celebrato? Le ricerche recenti, in particolare quelle condotte nel 2018 e 2019, cercano di correggere questa omissione, sottolineando che Pucci ha anticipato concetti chiave, come la semplificazione linguistica, che sono diventati centrali nei sistemi moderni di traduzione automatica, in particolare con l’emergere della traduzione neurale.

Conclusione

In sintesi, Federico Pucci ha gettato le basi concettuali per la traduzione automatica ben prima dell’esperimento Georgetown-IBM, ma il suo impatto è stato ritardato dalla mancanza di riconoscimento. Georgetown-IBM, sebbene successivo, ha segnato un momento cruciale dimostrando la fattibilità di una traduzione automatica funzionante, con un effetto immediato sulla ricerca. 

Entrambi i contributi sono significativi: Pucci per la sua visione pionieristica e Georgetown-IBM per il suo ruolo nel lanciare la traduzione automatica moderna. Gli sforzi attuali per riscoprire Pucci sottolineano l’importanza di riconoscere i precursori dimenticati nella storia tecnologica.

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Un giorno dovrò scrivere un intero post per raccontare tutto ciò che questo mi ispira, e ci sarà molto da dire…

Traduzione automatica: l’esperimento Georgetown-IBM del 7 gennaio 1954

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